Buoni del tesoro

La situazione finanziaria attuale

Con l’inflazione mai così alta dal 1985, la banca Centrale Europea è stata costretta a rivedere i tassi di interesse, aumentandoli. Ciò significa che prendere in prestito del denaro costa di più e investire del denaro renderà di più. Per chi tra di noi è più avverso al rischio, sarà anche rilevante sapere che dal 1926 le azioni hanno attraversato 120 trimestri di ritorni negativi. Nei due terzi di questi periodi, le obbligazioni hanno invece avuto rendimenti positivi. Per tutti questi motivi, i buoni del tesoro potrebbero essere un buono strumento da aggiungere al portafoglio.

Rendimenti in aumento contro prezzi in calo

I buoni del tesoro tornano ad avere rendimenti interessanti nel 2023. Dopo il lungo periodo di scarsa inflazione e di tassi bassi, ora i rendimenti sono in crescita. Aggiungere delle obbligazioni governative (quali per esempio i BTP italiani, così come i Bund tedeschi, o le Obligation assimilable du Trésor francesi per intenderci) nel proprio portafoglio diventa quindi più remunerativo rispetto al passato. Cosa aspettarsi dal mercato obbligazionario governativo europeo? Sicuramente, come abbiamo visto nei precedenti articoli (leggi qui per approfondire sui tassi di interesse) il prezzo delle obbligazioni attualmente circolanti diminuirà, perché i tassi di rendimento delle obbligazioni già emesse saranno più bassi rispetto ai tassi di rendimento delle obbligazioni di nuova emissione (già adeguate all’inflazione attuale). I prezzi delle obbligazioni, che si muovono in direzione opposta rispetto ai rendimenti, sono già pesantemente scesi nel 2022 a causa del rapido aumento dei tassi di interesse.

Il rischio di una recessione

Gli investimenti a reddito fisso rimangono allettanti soprattutto per chi è meno avverso al rischio perché non serve farsi carico di troppi rischi per avere un discreto ritorno.
Non bisogna tuttavia ignorare il pericolo di recessione che stiamo correndo. Quando l’economia è in difficoltà, gli spread – ossia le differenze di rendimento tra obbligazioni con stessa scadenza, ma di qualità creditizia diversa – tendono ad allargarsi. Se la recessione si concretizzerà, i titoli di stato delle nazioni più virtuose, di breve durata (massimo 5 anni), avranno il vantaggio di essere meno rischiosi. Anche se i rendimenti di questi titoli sono più bassi rispetto ad altre alternative, essi rappresentano comunque una buona soluzione per mitigare i rischi.

A questo punto sorge spontanea una domanda: Qual è la percentuale giusta di buoni del tesoro da tenere in portafoglio? La risposta è, come sempre, dipende: dipende dalla tua propensione al rischio, da come è già composto il tuo portafoglio, dai tipi di rendimenti che ti interessano.