Il mercato dei mutui

Come abbiamo già visto nel precedente articolo, nel 2023 l’inflazione in Europa sta toccando il picco, in particolar modo su prodotti alimentari, tabacchi ed energia. Per di più, è indubbio che gli aumenti dei tassi continueranno fino a che l’inflazione sarà prevista in rialzo. A riprova di ciò, il consiglio direttivo della BCE ha deciso, il 04 maggio scorso, di aumentare i tassi d’interesse di riferimento. Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale al 3,75%, e i tassi di interesse sulla linea di rifinanziamento marginale e sulla linea di deposito rispettivamente al 4,00% e 3,25%. Le conseguenze dell’aumento dei tassi sul mercato dei mutui? Sicuramente non positive. Diamo un’occhiata, in questo e nel prossimo articolo, al mercato dei mutui in Italia ed al suo andamento.

Lo stato dei mutui oggi

Nei primi mesi del 2023, secondo diverse ricerche e relazioni uscite recentemente (rapporto dati statistici notarili, Barometro CRIF, sondaggi della BCE in merito alle attese sui tassi da parte di operatori del settore privato, eccetera), la domanda di mutui in Italia è in netto calo, prevalentemente a causa dell’aumento dei tassi. Il mercato dei mutui vale in Italia circa 425 miliardi di euro, tuttavia, sono sensibilmente meno le persone che intendono contrarre un mutuo nel 2023. Considerando il solo mese di marzo, i mutui erogati sono calati del -22,7% rispetto all’anno scorso. Il segnale ricavabile da questo dato è chiaro: gli italiani non sono tranquilli relativamente ai propri redditi e, nel fronteggiare l’aumento del costo della vita danno massima priorità alla copertura delle spese primarie.

Se il numero di mutui accesi è diminuito, aumenta però l’importo medio dei mutui richiesti.

Nel primo trimestre del 2023 il 29,6% delle richieste di mutuo è stata fatta per importi compresi tra 100.000 e 150.000 euro. Al secondo posto, con il 25,8% ci sono invece i mutui per un valore compreso tra i 150.000 ed i 300.000 euro.

Infine, la durata totale dei mutui in termini temporali, inoltre, risulta essere nell’80% dei casi maggiore di 15 anni. Esaminando più da vicino le percentuali, i mutui di durata compresa tra 25 e 30 anni vanno per la maggiore, rappresentando il 36,9% del totale dei mutui richiesti.

Il mercato dei mutui nel 2022

Gli attuali livelli dei tassi di interesse su prestiti comportano rimborsi più elevati per tutte le famiglie, specie se con mutui a tasso variabile. Secondo il Rapporto Dati Statistici Notarili (DNS) 2022 relativo alle compravendite di immobili e mutui, le transazioni immobiliari e i debiti sottoscritti per l’acquisto di un’abitazione sono calati nel corso del 2022. In particolare si è registrata una flessione di circa il 3% sui mutui. Questo rallentamento, visti i tassi di interesse in aumento per almeno tutta la prima parte del 2023, fanno pensare che il decremento dei mutui stipulati continuerà anche quest’anno. I mutui per le coppie sotto i 36 anni continuano ad essere quelli più frequentemente erogati. Nel 2022 i finanziamenti rivolti alla fascia di età 18-35 anni sono cresciuti di quasi il 10% rispetto all’anno precedente. Sempre nel 2022, subiscono invece un significativo calo, -16%, anche i mutui concessi alle persone appartenenti alla fascia di età compresa tra 36 e 45 anni. Le tre regioni che hanno fatto maggiormente ricorso al credito sono state: al primo posto Friuli-Venezia Giulia, seguita da Lombardia e poi da Emilia Romagna.