Tassi di interesse di nuovo in aumento

Il 04 maggio 2023 la Banca Centrale Europea ha alzato il costo del denaro dello 0,25%. Si tratta dunque della settima volta consecutiva in cui i tassi di interesse sono stati rivisti in aumento. La ragione alla base di tale scelta è legata al fatto che le pressioni inflazionistiche restano troppo elevate rispetto agli obiettivi definiti dalla BCE.

L’inflazione non si placa

Abbiamo già ampiamente discusso di inflazione nei precedenti post. Eppure, questo argomento rimane sempre molto attuale perché ha un peso notevole sulle tasche di tutti noi. Escludendo i prodotti più soggetti a volatilità nei prezzi, quali energia, tabacchi e generi alimentari, il tasso d’inflazione è aumentato dell’1,2% rispetto a febbraio. I beni industriali non energetici sono quelli che hanno subito il maggiore rincaro, ma, in linea di massima, tutte le voci di spesa principali degli italiani sono diventate più costose rispetto al mese precedente, con l’unica eccezione dell’energia.

L’attenuarsi della crisi energetica ha portato ad una diminuzione dei costi energetici, la quale non si sta però accompagnando a un rallentamento nell’aumento dei prezzi di beni e servizi di fondo, i cui costi difficilmente arretrano dopo essere aumentati. L’inflazione complessiva è stata trainata al ribasso dalla diminuzione dei costi dell’energia, ma i prezzi dei prodotti alimentari sono ancora in aumento. Senza contare inoltre le nuove tensioni sui mercati finanziari, nate in seno alle banche regionali statunitensi, in seria crisi di liquidità. Essenzialmente, continua ad essere alto il rischio di un rialzo dell’inflazione, sebbene la fiducia dei consumatori e delle imprese abbia rilevato una ripresa costante negli ultimi mesi. Infatti, l’inflazione complessiva è diminuita negli ultimi mesi, ma la domanda resta debole, ed è sicuramente più debole rispetto a prima dello scoppio del conflitto russo-ucraino.

Il rialzo dei tassi deciso dalla Banca Centrale Europea il 4 maggio scorso, quindi, potrebbe non essere l’ultimo.

I prossimi rialzi attesi

Sembra proprio che la traiettoria di rialzo dei tassi di interesse non sia ancora giunta al termine.

Questo è il calendario delle prossime riunioni della BCE:

15/06/2023
27/07/2023
14/09/2023
26/10/2023
14/12/2023
Durante una o più di queste riunioni, la Banca Centrale potrebbe decidere di alzare ulteriormente i tassi di interesse, già a partire dal mese prossimo. Per quanto riguarda il 2023 gli analisti si aspettano altri due rialzi da 25 punti base nei prossimi mesi. Questo perché la BCE continuerà ad aumentare i tassi fino a quando l’inflazione non si stabilizzerà. E le previsioni della Banca Centrale sull’inflazione nei prossimi anni erano in media del 5,3% nel 2023, al 2,9% nel 2024 e al 2,1% nel 2025.

Si può quindi ipotizzare che la BCE riporterà i tassi di riferimento a livelli pre-2022 una volta conseguito il ritorno dell’inflazione all’obiettivo di medio termine del 2%.

Tassi di interesse e mutui

Premesso che, per via dello scenario macroeconomico in cui ci troviamo, è esclusa a priori la possibilità che ci possa essere un taglio dei tassi di interesse in Europa nel corso del 2023. Cosa possiamo aspettarci, allora, dal mercato immobiliare e, più precisamente, dai mutui? Ne parleremo nel prossimo post.