Mercoledì 5 luglio 2023 si è tenuta l’Assemblea annuale dell’Associazione bancaria italiana a Roma. L’Assemblea è stata l’occasione per le banche italiane per fare il punto sulla situazione finanziaria ed economica delle famiglie ed imprese italiane ed Europee in uno scenario inflattivo.
La relazione è stata a cura del Presidente dell’Associazione, Antonio Patuelli, con interventi del Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, e del Ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti. Vediamo di seguito i punti salienti.
L’intervento del governatore della Banca d’Italia
Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha evidenziato nel suo intervento che “sulla base della valutazione complessiva delle prospettive dei prezzi, dell’andamento dell’inflazione di fondo, dell’intensità della trasmissione della politica monetaria all’economia, a metà giugno, il consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha ulteriormente aumentato i tassi ufficiali di 25 punti base” (vale a dire dello 0,25% – lo avevamo già ipotizzato lo scorso Maggio in questo post), “portando quello sui depositi detenuti dalle banche europee presso l’Eurosistema al 3,5%. È stata inoltre confermata l’interruzione dei rinvestimenti nell’ambito del programma di acquisto di attività finanziarie” (il quantitative easing). Di conseguenza, nell’economia reale, si è registrato che “dal dicembre del 2021 al maggio di quest’anno, i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle imprese e sui nuovi mutui alle famiglie si sono portati rispettivamente al 4,8 ed al 4,2%”.
L’intervento del Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana
Il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuanelli sottolinea invece nel suo intervento che “la lotta all’inflazione è la priorità non solo delle banche centrali” specialmente per via del fatto che più crescono i tassi e più aumentano il rischio di credito ed il costo del debito pubblico, senza contare il fatto che imprese e famiglie, dopo circa dieci anni di tassi a zero, “non avevano previsto i rapidi aumenti dei tassi e le riduzioni di liquidità”. Egli aggiunge che “le banche in Italia mantengono quasi i due terzi dei mutui a tasso fisso, con tassi di raccolta in continuo aumento, e, su richiesta, possono allungare la durata dei mutui per chi è in regola con i pagamenti o realizzare anche surroghe”. Per chi non fosse in regola con i pagamenti, il presidente dell’ABI mette in risalto la necessità da parte delle banche di dover aplicare le molto rigide (a suo avviso troppo rigide) regole dell’EBA (European Banking Authority), che auspica possano essere riviste ed aggiornate, per garantire maggiore flessibilità agli intermediari finanziari.
Cosa aspettarsi per il futuro? Sarà soprattutto necessario seguire la percezione del rischio da parte degli intermediari finanziari per poter mantenere una visione chiara e lucida della situazione economico finanziaria dell’Eurozona.