Le attese per i tassi di interesse nel futuro

C’è molta attesa per le scelte in termini di politica monetaria della Banca Centrale Europea. Le sue decisioni, infatti, determineranno se e quando aspettarsi un calo dei tassi di interesse nel futuro.

Nella nota del Consiglio direttivo della BCE datato 16 marzo 2023, le previsioni sull’inflazione erano in media del 5,3% nel 2023, del 2,9% per il 2024 e del 2,1% nel 2025. A questo proposito, la BCE ha dichiarato che continuerà a mantenere un approccio basato sui dati relativi all’inflazione per determinare l’appropriato livello e la durata della propria politica monetaria.

Dunque, se i tassi di interesse aumentano all’aumentare dell’inflazione, è possibile ipotizzare che gli aumenti si concentreranno nel 2023, per vedere revisioni ed aggiustamenti al ribasso non tanto sul finire dell’anno in corso, quanto piuttosto durante tutto il 2024 e 2025. Di conseguenza, solo tra un anno potremmo iniziare a vedere un calo dei tassi Bce, e di conseguenza dei tassi dei mutui. 

Il mercato dei mutui nel futuro

In tutta questa situazione una cosa è certa: i mutui non ritorneranno mai ai tassi pre-Covid. Il consiglio direttivo della BCE ha reso chiaramente noto che in futuro si occuperà di aggiustare i tassi ufficiali in modo che si muovano coerentemente con l’obiettivo di raggiungere un tasso di inflazione del 2% nel medio termine. E saranno mantenuti a tali livelli tutto il tempo che sarà necessario.

Ciò significa che l’era dei tassi di interesse a zero è finita. Una volta che sarà superata l’attuale fase di alta inflazione, i tassi di interesse della Bce torneranno verso un “fisiologico 2%” e non si abbasseranno ai livelli visti in precedenza.

L’accensione di nuovi mutui

I nuovi mutui continueranno a essere notevolmente più costosi rispetto a un anno fa. E non è tutto. Come già segnalato in precedenza, molti analisti stimano un ulteriore aumento dei tassi di interesse da 25 punti base a giugno a giugno ed un secondo a luglio. Se questo scenario si concretizzasse, le principali operazioni di rifinanziamento salirebbero al 4% a giugno ed al 4,25% entro fine luglio, per restare a questo livello almeno fino a tutto il primo trimestre del 2024. Nonostante ciò, alcune banche, per la necessità di attrarre clienti, continuano a offrire mutui fissi o misti a tassi più competitivi rispetto a quelli variabili, il che significa che rimangono le opzioni preferite dai consumatori. Il rovescio della medaglia è che, considerando il quadro macroeconomico incerto, si prevede un 2023 caratterizzato da un trend che potrebbe crescere per quanto riguarda i default bancari. I fallimenti delle banche negli Stati Uniti potrebbero presto estendersi anche alle banche d’Europa.

Quanto aumenta un mutuo a tasso variabile

Facciamoci ora qualche conto in tasca: considerando un mutuo di fascia media, a tasso variabile, di importo compreso tra i 125 mila e i 150 mila euro, per una durata di 25 anni, ossia il tipo di mutuo scelto dalla maggioranza delle persone che acquistano un immobile. Per via dell’ultimo aumento dei tassi di interesse deciso dalla BCE il 4 maggio scorso, le rate di questi mutui sono destinate a salire di un importo compreso tra i 15 e i 25 Euro. Dello stesso avviso è anche il Codacons (coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori), secondo cui l’aumento dei tassi d’interesse di 25 punti base deciso dalla Bce potrebbe rappresentare un aumento da 20 Euro a rata per le famiglie italiane che hanno acceso un mutuo a tasso variabile. Se però si considerano tutti gli incrementi imposti dalla Banca Centrale Europea a partire dallo scorso anno, è possibile desumere che la rata mensile di un mutuo a tasso variabile salirà, alla fine del ciclo di rialzi dei tassi di interesse, tra i 220 e i 290 Euro rispetto al 2021. Gli aumenti dei tassi di interesse nel futuro, oltre a quelli già avvenuti, si possono quantificare in valori compresi tra i 2.700 e 3.540 euro all’anno a famiglia.